Informazioni Generali
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Dove: Alpi Bernesi (Svizzera).
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Quando: Domenica 16 luglio 2006.
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Come arrivare: Dal Grimselpass scendere sul versante N. Giungere al lago del Grimsel. Superare in auto il primo sbarramento e salire la rampa che porta i parcheggi dell’Ospizio del Grimsel (uno sotterraneo e uno sul tetto).
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Luogo di partenza: Grimalsee. 1980 m.
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Luogo di arrivo: Punto di partenza.
Caratteristiche Itinerario
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Percorso:
Descrizione dell' itinerario (salita):
Avvicinamento, 1°giorno:
Dal GRIMSEL OSPIZIO 1980 m seguire le indicazioni per la LAUTERAARHORNHUTTE che scendono sul muraglione della diga del GRIMSELSEE con una serie di gradini di pietre e cemento. Attraversare la diga e rimontare la ripida galleria (gradini); uscirne a sinistra e rimontare delle lisce placche sempre su gradini per poi deviare a sinistra in leggera discesa seguendo come riferimento dei fittoni metallici protettivi. Percorrere una buia galleria orizzontale di pietra che porta dalla parte opposta del contrafforte roccioso (dove poggia una spalla della diga). Non farsi attrarre dai sentierini percorsi dai rocciatori che proseguono in salita oltre le placche. Comincia ora il lungo mezzacosta verso WSW, con qualche fastidioso (soprattutto al ritorno) saliscendi, che costeggia tutto il GRIMSELSEE. Il sentiero comodo e marcato passa per boschi di ontani, placche granitiche, boschetti di pini cembri, fiumiciattoli e torrentelli. Quasi alla fine del lago (circa 4 km) si giunge alla famosa falesia de “L’Eldorado” e si vede in lontananza la meta dell’indomani. Si raggiungono così le sabbiose sponde finali del lago e si comincia ora la lunga marcia passando per un caratteristico grosso ometto di sasso a 2000 m circa, con delle bandiere appese, in seguito sù detrito e morena, anche sé il sentiero è sempre ben marcato ma ora meno comodo. Dopo aver raggiunto la fronte coperta di detrito dell’UNTERAARGLETSCHER la si rimonta dal suo lato destro (guardando) e si continua a salire con lieve pendenza fino a che sulla destra i segnavia (bianchi e blu) conducono verso il LAUTERAARHORNHUTTE. Siamo circa a quota 2200m. Si ignora il segnavia e si prosegue sulla morena ancora abbastanza definita. Dopo qualche chilometro, superato lo sperone ove sorge il rifugio (200 metri sopra sulla destra) si incontrano nuovamente i segnavia che vengono dal rifugio stesso (tramite una ferratine) ma si prosegue sempre sul largo e pianeggiante filo della morena seguendo pali indicatori e ometti. Verso sinistra comincia a vedersi il FINSTERAARHORN e l’omonimo ghiacciaio, confluente nel UNTERAARGLETSCHER. A questo punto si comincia un traverso a mezzacosta verso sinistra sul pendio (talvolta disagevole per i massi instabili) della morena perdendo all’incirca 70 m di dislivello e si giunge così al grosso torrente glaciale che viene dal FINSTERAARGLETSCHER sul ghiacciaio stesso ora scoperto da detrito. Dopo aver superato una zona con grossi massi “incastonati” nel ghiaccio, si continua con lenta salita sulla superficie del ghiacciaio privo di crepacci, con qualche “onda” e molti torrenti e bedieres: attenzione ai grossi inghiottitoi. Dopo circa 3 chilometri, quando si è sempre più vicini al FINSTERAARHORN, sulla destra si incontra la lingua del STRAHLEGGLETSCHER e dei treppiedi appoggiati sul ghiaccio con segnavia bianco-azzurro. Questi portano a uscire sulla destra sulla morena e risalire il pendio del ghiacciaio confluente. Dopo altri 100 metri di dislivello, in alto tra le rocce a destra si vede l’AARBIWACK 2731 m. Seguendo le tracce tra le rocce e i detriti si giunge al bivacco con 50 ultimi metri di salita. (Con sviluppo notevole dal Grimsel Ospizio fino all’Aarbiwak circa 18 km)!!!Salita, 2° giorno:
Dall’AARBIWAK 2731 m si ridiscende sulla morena del STRAHLEGGLETSCHER, proseguire in direzione NW lungo il vallone facendo attenzione ai crepacci nascosti dalla neve residua e dai detriti (delle valanghe dal versante destro nel senso di marcia). Considerando che questo tratto si percorre al buio, se non c’è la luna, può comunque risultare complesso e isidioso. Dopo circa 3 chilometri di cammino con media pendenza, a circa quota 3000, superato il punto dove più in’alto incombe la seraccata del ghiacciaio che scende dal KLEIN LAUTERAARHORN (è utile verificare il giorno prima sé c’è visibilità, più o meno dove è sito questo punto, anche se non si vede l’attacco preciso del couloir dal bivacco, però si vede la seraccata di cui sopra), si incontra il couloir che scende poco distante dalla vetta. Per riconoscere il punto si noterà la presenza di un conoide da valanga e un torrente che scende dallo stesso (se non completamente coperto dalla neve). Si comincia a risalire il couloir SUD del LAUTERAARHORN che supera un dislivello di 900 metri con pendenze oscillanti tra i 40° e 50°. L’itinerario migliore è funzione delle condizioni della neve, delle rocce affioranti e dell’innevamento globale. Ci sono in linea di massima due possibilità: una a destra e una a sinistra: valutarle magari anche dal bivacco il giorno prima dato che sono ben visibili La parte medio alta. Ovviamente cercare, se rigelata in maniera adeguata, di seguire il più possibile la neve. Possibile rigola profonda anche 150 cm, attenzione! In caso di couloir asciutto seguire o la costola di destra (II°) o il pendio di sinistra con molti sfasciumi e gradoni di I° (è auspicabile non trovarsi di fronte a condizioni del genere per la bassa solidità della roccia pendio, per pericoli per se stessi e per gli altri). Il couloir sbuca in cresta tra la vetta e il gendarme 3915 m, visibile anche dal bivacco. Comincia quì la cresta SE rocciosa di circa 150 m di dislivello al LAUTERAARHORN che sale alla vetta in direzione NW. Il primo gendarme si può rimontare direttamente, ma poi comporta un discesa in doppia (III+ in arrampicata) con difficile ancoraggio (no cordini, spuntoni rovesci). Se le condizioni lo permettono, aggirare il gendarme sul lato W per una cengia ascendente che porta al colletto subito dopo. Proseguire sul filo di cresta di ottimo gneiss con passaggi di II° e III° (a volte aggirabili). L’ultimo tratto è molto esposto e si svolge su massi in bilico. Non è necessario fare dei tiri propriamente detti,ma si può procedere in conserva dopo di chè si raggiunge la cima.Descrizione dell' itinerario (discesa):
In discesa seguire la cresta evitando le difficoltà (anche sul lato E). Giunti al piccolo gendarme rimontarlo con passaggio atletico e aggettante, ma ben appigliato e proteggibile. Per scendere i 900 metri che riportano allo STRAHLEGGLETSCHER, invece del couloir SUD è possibile, in funzione dell’innevamento, seguire una costola/pendio rocciosa sulla destra fatta di sfasciumi (tracce di passaggio) e piccoli gradoni con difficoltà massima di I° fino a quota 3500 m circa (attenzione ai sassi mobili per le altre cordate). In seguito come la salita. (Con sviluppo notevole dalla cima del Lauteraarhorn fino al Grimsel Ospizio circa 25 km, vale a dire fra andata e ritorno circa 50 km o poco meno )!!!
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Dislivello:
- 2062 m.
- Punto più alto: Lauteraarhorn (4042 m).
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Difficoltà:
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Durata: Due giorni con sosta al Aarbiwack.
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Km: 36 km circa.
Note & Commenti
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Note:
- Gita eseguita da Giovanni Rovedatti.
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Condizioni meteo:
- Sereno.
- Temperatura nella media.
- Poco vento.
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Periodo consigliato: Estate.
Multimedia
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Traccia GPS:
- Formato del file: GPS Track Maker e/o Garmin Map Source.
- Download.
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Cartina:
Foto
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